I capillari

Capillari

Tempo d’estate e tempo di esposizione, al sole, all’aria….e vestiti leggeri e corti….
Per le donne la prova costume è iniziata gia a fine primavera o, inizio estate per le più ritardatarie…..magari è andato tutto bene, il costume dell’anno precedente è calzato bene…..però sulle gambe ci sono dei segni nuovi che l’anno passato non c’erano…..che fare ora? …oppure sulla spiaggia, esposta al sole…..l’amica vicina di ombrellone ti guarda accigliata…ed esclama che fai? Ti metti al sole con quelle gambe?...e tu ti accorgi che ragnatele e ramificazioni si stanno estendendo su cosce e gambe…..e fuggi all’ombra coprendoti con il pareo.

Ma perché questi segni sulle gambe? Che sono e che fare per poter godere ancora di sole aria e….vestiti leggeri ed estivi?
Il dott. Fulvio D’Angelo della Chirurgia Vascolare della Clinica Santamaria di Castellanza, flebologo esperto ci parla del perché e del che fare

Innanzitutto che cosa sono queste ramificazioni che compaiono su cosce e gambe e che tanto ci infelicitano?

La definizione scientifica è Teleangectasie (TAI).Si tratta di dilatazioni, solitamente di calibro da 0,1 ad 1 mm che hanno sede nel derma e possono essere venulari, arteriolari o capillari. Rappresentano uno dei problemi estetici più importanti, poiché prediligono il sesso femminile e affliggono più della metà delle donne europee ed americane.
Possono inoltre provocare sensazioni fastidiose,quali bruciore,prurito, dolore puntorio e pesantezza che si accentuano nella posizione in piedi (ortostatismo) e spesso anche nel periodo pre-mestruale e mestruale.

Ma questi disturbi sono problemi di circolazione? Sono collegati alla patologia venosa?

Diciamo che le TAI sono un’alterazione della circolazione cutanea e quindi possono essere inquadrati come un disturbo vascolare, magari iniziale, più estetico. Per quanto riguarda il loro collegamento con la patologia delle vene maggiori, si può invece dire che possono essere associate a disturbi vascolari maggiori in molti casi ma non sempre, talvolta nelle forme più iniziali e nei soggetti più giovani compaiono indipendentemente. In questi casi il loro trattamento è più semplice.

Ma come si può capire se ci sono problemi più gravi da affrontare?

Innanzitutto è necessaria una vista specialistica per una primo Step diagnositico.Poi un ‘indagine strumentale come l’ecocolordoppler venoso oppure la pletismografia a luce riflessa.
L’esame ecocolordoppler ci permette una valutazione del circolo venoso profondo e superficiale, la pletismografia ci consente una valutazione dinamica del circolo venoso e una diagnosi differenziale tra attività del circolo profondo e superficiale. E questo è il secondo Step.
In ogni caso è necessaria la guida da parte di uno specialista vascolare meglio se flebologo.

Flebologo? Perché esiste uno specialista specifico?

Certo! Si tratta di uno specialista del sistema venoso. Ha competenze specifiche sia in campo diagnostico che chirurgico e di terapia sclerosante. Non esiste una specialità riconosciuta, ma è una competenza che si acquisisce con tempo ed esperienza. Esistono corsi e congressi specifici. E’ un mondo a parte. Occuparsi di patologia venosa non vuol dire “strappare delle vene”. Ma studiare il problema ed affrontarlo nel miglior modo possibile!
Ma parliamo della terapia, che cosa si può fare in questi casi?

Una volta stabilito che non vi è necessita di un trattamento chirurgico, in quanto queste teleangectasie non sono da collegarsi a patologie delle vene, si può proporre un trattamento sclerosante.
Si tratta di incanulare il piccolo vaso con un ago di calibro idoneo ed iniettare una soluzione di un prodotto chimico capace di provocare una lesione endoteliale, poi un trombo secondario, la cui organizzazione connettivale condurrà all’occlusione del vaso stesso e alla conseguente fibrosi.
In pratica il vaso sparisce nel tempo, perché l’organismo non riconoscendolo più utile lo riassorbe.

Allora il trattamento è definitivo?

Beh, in un certo senso si, perchè quel vaso è sparito. Ma resta la predisposizione , per cui altri vasi compariranno in seguito. Il trattamento dei capillari è un po’ come andare da parrucchiere o dal dentista per la pulizia dei denti. Non ci si può andare una sola volta nella vita. Una volta iniziato se si vuole mantenere il risultato bisogna avere costanza.

Ma è un trattamento pericoloso?

Il trattamento dei capillari con la terapia sclerosante non è un assolutamente un trattamento pericoloso. Diverso può essere il trattamento delle vene, ma questo è un altro discorso.
In ogni caso l’unico rischio serio è quello di una reazione allergica, ma è un evento remoto, un caso
ogni diecimila pazienti. Io nelle mia esperienza di oltre 30 anni dia attività ho avuto solo 2 casi avendo eseguito appunto decine di migliaia di punture.

Complicanze gravi no, ma di minore importanza ce ne sono?

Le complicanze minori sono legate a danni locali, come pigmentazioni, macchie, peggioramento del quadro clinico. Ma si tratta di eventi sporadici legati semmai all’inesperienza dei primi casi. Con il tempo lo specialista impara a selezionare i pazienti e a prendere le dovute precauzioni perché questi eventi non accadano. In ogni caso però ci sono i mezzi per riparare questi inconvenienti. Possiamo dire che in mani esperte il trattamento è sicuro ed il risultato è garantito in un alta percentuale di casi, 90-95 % nelle mani migliori.

Veniamo ad una nota dolente ora. E’ costoso?

Purtroppo non possiamo definire un costo standard. Perchè la prestazione è legata al singolo specialista e al numero di sedute necessarie. Sedute che poi sono legate alla quantità del liquido utilizzato per cui il discorso si fa complesso. Diciamo che è una prestazione specialistica per cui è sovrapponibile ad una vista specialistica, la variabile importante è il numero di sedute ed è su quello che bisogna concordare con lo specialista per poter fare un preventivo indicativo della spesa da sostenere.

Concludiamo con una domanda clou! Come si rapporta il Laser in questo trattamento.?

Il trattamento laser è solo un metodo più sofisticato per trattare i capillari. Più facile perché non bisogna incanalare il vaso, lo si tratta con un fascio di luce dall’esterno. Però senz’altro più costoso(almeno 300 euro a seduta, l’apparecchiatura costa almeno 150.000 euro), non meno doloroso. E poi da ripetersi come la terapia sclerosante.
Il vantaggio è che si possono trattare capillari sottilissimi, tipo couperose, che con la terapia classica è impossibile trattare.
Per capillari e venule il trattamento Laser è possibile, ma non lo ritengo vantaggioso complessivamente, rispetto al trattamento classico sclerosante.


A questo punto penso abbiamo tutti le idee più chiare non resta che darci un ‘occhiata alla gambe e…………… preparaci per la prossima estate

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