Calze elastiche

Calze elastiche

Una persona che sia affetta da linfedemi o varici dovrebbe usare calze terapeutiche durante tutto l’anno,o almeno per 8/10 mesi,eventualmente alternando le gradazioni di pressione in relazione al quadro clinico,all’attività svolta e alle condizioni ambientali.
Chi accusa problemi lievi od occasionali, legati a un’insufficienza venosa,può indossare le calze riposanti in modo continuativo o relativamente alla causa che lo ha spinto a farlo.
Le calze a compressione graduale (elastiche) sono attualmente lo strumento più efficace e completo per la terapia dell'insufficienza venosa. La compressione fisica è un provvedimento che non cura le vene varicose ma è in grado di prevenirne l'aggravamento, alleviando al tempo stesso l'indolenzimento e il dolore. La compressione meccanica può essere considerata la soluzione ottimale soprattutto nei primi stadi della malattia, in gravidanza e nei malati per i quali la scleroterapia e l'intervento chirurgico sono controindicati (ad esempio nei pazienti costretti all'immobilità).
Le calze elastiche in commercio vengono suddivise in calze da riposo o preventive e calze terapeutiche. In comune hanno la prerogativa della compressione graduale, le prime però vantano caratteristiche estetiche (come leggerezza, trasparenza, gamma di colori) che le seconde non possono avere.
La compressione è indicata in millimetri di mercurio (mmHg) oppure in Den (denari) in questo caso viene considerato il peso del filato elastico utilizzato. In Italia non c'è una normativa che fissi gli standard di riferimento, per cui allo stesso valore di Den possono corrispondere valori di compressione alla caviglia, in mmHg, molto diversi. In ogni caso più alto è il numero di Den e maggiore è la quantità di materiale elastico per metro di filo quindi maggiore sarà la compressione esercitata.
Le calze da riposo o preventive determinano una forza di compressione alla caviglia sempre inferiore a 20 mmHg e compressioni a livello della coscia pari al 70% circa di quello esercitato alla caviglia. Queste calze vengono utilizzate principalmente in assenza di patologia conclamata, indicate per prevenire lo sviluppo di problemi circolatori in soggetti che presentano uno o più fattori di rischio ( familiarità, sedentarietà, uso di contraccettivi orali, stitichezza).
Possiamo definire una calza ''preventiva'' quando questa determina almeno una pressione di 6 mmHg, orientativamente il tipo 40 delle varie linee del commercio.
Le calze terapeutiche determinano almeno una compressione alla caviglia dai 20 mmHg . La compressione decresce progressivamente mano a mano si sale verso la coscia. Il decremento progressivo fa sì che la maggiore compressione alla caviglia spinga il sangue verso l'alto, incontrando man mano che risale una resistenza sempre minore.
Le principali case produttrici dichiarano di attenersi nella produzione di calze elastiche e a valori di pressione progressivamente decrescenti : alla caviglia pressione 100%, al polpaccio pressione massima 70%, alla coscia pressione massima 40%.
Comunemente le calze terapeutiche si differenziano in 4 classi di compressione: prima classe (18-30 mmHg), seconda classe (25-40 mmHg), terza classe (36-50 mmHg), quarta classe (oltre 50 mmHg).
Le calze di ogni gradazione sono disponibili sotto forma di gambaletto(spesso con punta e tallone aperti nelle versioni a compressione maggiore)autoreggente alla coscia,collant e monocollant.
Un’ulteriore elemento che va definito con estrema precisione è la taglia.
Per poter esercitare i propri effetti benefici assicurando il massimo comfort,la calza elastica deve aderire perfettamente alla superficie cutanea e seguire l’anatomia dell’arto.
Per definire la taglia esatta è indispensabile misurare lunghezza e circonferenza della gamba possibilmente al mattino subito dopo il risveglio.
La misurazione deve essere sempre effettuata a diretto contatto con la pelle e mai dedotta in modo approssimativo dalla taglia di altre calze.

Le indicazioni terapeutiche sono la prima classe per varici molto leggere,sino progressivamente alla quarta classe per gli arti con edemi importanti .

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Principi di utilizzo delle caze elastiche

Spesso capita tra donne di parlare di senso di peso alle gambe,di fatica nello stare in piedi a lungo sia a casa durante i lavori domestici, che sul lavoro. E subito spunta l’amica che esordisce:”Ma perché non metti le calze elastiche?” Calze elastiche si! Ma quali?
Ecco il problema, tenere contenuta la gamba,ben sorretta dalla calza,ma quale contenzione? A che valori far riferimento? E poi che cosa vuol dire Denari? E che cosa mmHg? Che rapporti ci sono? Come districarsi in questo labirinto per poter acquistare la calza giusta?
Innanzi tutto si distinguono quattro tipi do calze diverse:
Calza elastica medicale o terapeutica,Calza elastica di sostegno,Calza elastica e calza elastica antitrombo.
Si differenziano per materiali utilizzati, compressione e caratteristiche di confezionamento.
La compressione è una delle componenti chiave della terapia delle malattie venose e dei problemi linfatici. Naturalmente la calza elastica non comprime l’arto nel suo insieme ma solo i tessuti cutanei e in modo difforme in genere determinando una maggior pressione alla caviglia che poi diminuisce gradatamente procedendo verso la coscia.
La calza elastica terapeutica è fabbricata con particolari telai ed è costituita da una maglia elastica entro cui scorre un filo di caucciù naturale o sintetico. Deve determinare una pressione progressiva maggiore alla caviglia che decresce progressivamente. E’ determinata in millimetri di Mercurio (mmHg) come la pressione del sangue o quella atmosferica.
La calza elastica di sostegno (preventive) presenta solo la maglia elastica senza il filo di trama, per cui non è certa la pressione determinata in ogni punto. In ogni caso la pressione non supera i 18 mmHg alla caviglia (punto di determinazione della misura in ogni caso)
Calza elastica in genere è quella la cui pressione (?) è determinata dal peso del filo utilizzato il Denar o Denaro. In sostanza un denar è il peso in grammi di 9000 metri di filo. Quindi non si misura una pressione ma un peso. Di conseguenza l’attendibilità è molto variabile in relazione al manufatto ecco perché spesso a parità di Denari non esiste la stessa compressione.
Calza antitrombo è una calza terapeutica costruita con modalità tali da renderla tollerabile a riposo. Pressione alla caviglia massima di 18 mmHg e alla coscia di 8mmHg. Non è adeguata ad una deambulazione in un paziente post chirurgico, è utile in un paziente allettato.
Da quanto detto si comprende come l’utilizzo della calza elastica sia strettamente legato ad una adeguata conoscenza delle caratteristiche strutturali del prodotto. Di conseguenza è sbagliato definire qualsiasi prodotto“calza elastica “. Ed è pure sbagliato definire la compressione della calza utilizzando unicamente il criterio di “Denari” se non collegandolo anche al valore di mmHg (millimetri di mercurio). Basarsi solo sul criterio “denari” sappiamo solo che la calza che stiamo acquistando è solo un poco più pesante e consistente di una calza normale ma nulla sappiamo sulle reali capacità contenitive e di distribuzione delle pressioni sull’arto.
Esiste una criterio di equivalenza tra i due sistemi di misura, a patto che il produttore confermi che la confezione abbia rispettato certi criteri.
In sostanza possiamo affermare che :
40 denari corrispondono a 6-10 mmHg
70 denari corrispondono a 12-15 mmHg
100 denari corrispondono a 14-16 mmHg
140 denari corrispondono a 18 mmHg circa

Per quanto invece correlare quale calza utilizzare in relazione alla patologia venosa presente possiamo così sintetizzare:
In presenza di sintomi senza evidenza di varici, oppure in presenza di capillari(teleangectasie) la pressione consigliata è di 10-15 mmHg (40-70 denari)
In presenza di vene varicose in fase iniziale(quadro clinico con modeste varici) la pressione consigliata è 15- 21 mmHg (140 denari )
In presenza di varici gravate da complicanze cutanee come pigmentazioni(macchie) eczema (arrossamento) ipodermite (indurimento dei tessuti alla caviglia), oppure a seguito di trombosi venosa superficiale(TVS) o prpofonda(TVP), la pressione consigliata è 23-32 mmHg (I° o II° classe della linea terapeutica)
In presenza di ulcere varicose sia in fase attiva(aperte) o esiti(guarite), e sempre a seguito di trombosi venosa profonda(TVP) o sindrome post-trombotica(STP) la pressione consigliata è di 23 -32 mmHg (I° o II°classe della linea terapeutica)
Nel caso di paziente operato e allettato che presenta rischio di trombosi agli arti è indispensabile l’uso di una calza antitrombo (quella bianca in genere) ma che non è da utilizzare nella deambulazione prolungata o nella stazione eretta:serve per evitare trombi se si sta a letto.
Nei casi più complessi di arti edematosi per presenza di linfedema cronico la calza elastica da utilizzare è una II° o III° classe delle linea terapeutica in sostanza la pressione varia da 23-32 mmHg oppure da 32-49mmHg.
In linea generale possiamo affermare che nelle forme iniziali può esistere una condizione” fai da te”e il paziente stesso può scegliere quale contenzione utilizzare (anche se un inquadramento specialistico sarebe sempre utilie).Nel caso invece dei quadri clinici complicati è indispensabile l’indicazione e la valutazione specialistica, in quanto la contenzione elastica è solo un momento della terapia che deve essere impostata e seguita nel tempo dal Flebologo di fiducia.
Questi i criteri di massima che si dovrebbero seguire nella scelta di una adeguata contenzione elastica in presenza di insufficienza venosa o linfatica nei vari gradi di progressione.
Certo che il consulto e la valutazione periodica di uno specialista,in particolare se Flebologo esperto,riduce il rischio di errore e permette una più rapida soluzione dei disturbi presenti anche se particolarmente intensi e gravi.

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